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La gioia di Elisabetta: “Oggi c’è stato un click. Devo dire grazie a... Sofia Goggia”

La marchigiana ha battuto nettamente Jessica Pegula: “Non guardavo dall’altra parte della rete”. E racconta di una bellissima chiacchierata con la campionessa di Bergamo

di | 01 luglio 2025

Una raggiante Elisabetta Cocciaretto (foto Getty Images)

Una raggiante Elisabetta Cocciaretto (foto Getty Images)

Oltre alle qualità sul campo da tennis, c’è una cosa che colpisce particolarmente di Elisabetta Cocciaretto: la semplicità e la leggerezza con cui racconta quello che le accade sul campo da tennis, e fuori. Sempre con una luce speciale negli occhi. Ha appena giocato e vinto una delle partite più importanti della sua carriera a livello Slam ma quando arriva in sala conferenze ne parla con una semplicità e una umiltà incredibili: “E’ semplicemente una partita – spiega - , ovvio, siamo qui a Wimbledon e siamo felici di aver fatto una bella prestazione, ma a volte si tende troppo a sopravvalutare le cose. Tra due giorni ne avrò un’altra, per certi versi anche più difficile. Oggi è una bella giornata ma da adesso si pensa alla prossima. Sono lontana dal massimo che voglio e penso di poter raggiungere un giorno in questo sport, non voglio soffermarmi su questa vittoria e vederla come un traguardo, il torneo, la stagione e la carriera sono lunghe”.
 
Di Jessica Pegula, Elisabetta ha sempre parlato con particolare ammirazione: “La ritengo un punto di riferimento per il suo tennis, e non solo - racconta - . È una di quelle che guardo e apprezzo di più, sia come ragazza sia come sportiva. E’ sempre equilibrata, ha sempre un buon comportamento e anche oggi, malgrado la delusione, ha sempre tenuto un atteggiamento esemplare. Mai fuori posto, un punto di riferimento sotto tutti i punti di vista". "Oggi in campo sento di aver fatto un click – prosegue nella sua analisi della partita -, non guardavo dall’altra parte della rete, non importava, oggi poteva esserci chiunque. Volevo solo giocare per me stessa”.
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Elisabetta ha attraversato momenti difficilissimi nel corso della sua giovane carriera, tanti infortuni, virus e forfait (compreso quello di 12 mesi fa a Church Road)… ma non ha mai perso lo spirito: “Sono sempre positiva perché parto dal presupposto che i problemi veri sono altri -spiega - . Quando sono stata in ospedale in Cina, lì si che ho avuto paura… ma noi giochiamo a tennis, siamo dei privilegiati e dobbiamo godere di quello che facciamo. Dobbiamo farci il mazzo ogni giorno sul campo ma la vita difficile è di altri. Dobbiamo ritenerci fortunati e apprezzare quello che abbiamo”.
 
Il feeling della Cocciaretto con questa superficie ha radici lontane: “Avevo 17 anni e a Tirrenia Giancarlo Palumbo aveva fatto preparare un campo in erba vicino a quello da baseball - racconta - . Così, prima di Rohempton, io, Musetti e Tortora ci siamo allenati lì; ricordo ancora la gioia che provavo nel calcare quei campi. Ogni giorno Palumbo chiedeva ai manutentori di curarlo, voleva che fosse perfetto…”. E così è scoccata la scintilla: “Per me è bellissimo giocare su erba, è una emozione, a prescindere dal risultato”.
 
La vigilia di Elisabetta è stata caratterizzata da una piacevole chiacchierata con una delle leggende italiane dello sci, Sofia Goggia: “Fino a ieri pensavo fosse una persona incredibile e un esempio – dice – , oggi dico che tutto questo va triplicato. È stata una emozione unica, una sportiva di quel livello che mi dedica un’ora, con un altruismo, una trasparenza e una sincerità… una cosa unica che porterò per sempre dentro il mio cuore. Una delle cose più importanti che mi ha detto è che pur rimanendo sempre concentrata su sé stessa, ritiene importante vedere anche cosa fanno gli altri sciatori, è importante studiarli e vedere quello che fanno meglio. La ringrazio per il tempo che mi ha dedicato e per questi consigli”.
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